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PAOLO DIPIETRO
"VAMPUGGHI"
(PICCOLE STORIE DI PERIFERIA)

2013, 8°, pp. 120
Collana MNEME n. 40
12,00acquista
ISBN 978-88-983811-42-5

l titolo di questo libro (Vampugghi) richiama alla mente i trucioli di segatura, che saltano fuori ad ogni colpo di pialla, da parte del falegname, e che hanno la caratteristica di essere uguali ma diversi. Un po’ come avviene per la serie di storielle raccontate in questo volume, che raccoglie episodi di vita vissuta, la cui singolarità consiste nel fatto che le vicende riportate esulano dai consueti schemi mentali. È questo il filo conduttore che accomuna gli aneddoti descritti, pur rispettandone la diversità e l’eterogeneità.
Salvo qualche caso eccezionale, in gran parte si tratta di avvenimenti reali, di fatti della vita quotidiana, che nelle grandi città passerebbero in secondo piano, ma che in un paese di provincia acquistano ben presto i caratteri di fenomeni sociali di interesse collettivo. Alcuni racconti sono di tipo autobiografico, altri provengono dalla tradizione culturale locale o dalle esperienze personali di uomini comuni.
Pullulano, in questo variegato microcosmo, personaggi di estrazione piccolo-borghese, con i loro pregi ed i loro difetti; sono esseri umani adusi a vivere la quotidianità con grandi sacrifici, ma sempre all’insegna dell’onestà e della convivenza civile. Con questi brillanti episodi l’autore non ha voluto indicare un messaggio particolare, ma solo dare voce alla gente comune, che vive di norma lontano dai riflettori e che, con la sua filosofia di vita, sfugge al processo di omologazione generale, riesce a destreggiarsi ed a rimanere a galla in un mondo irto di ostacoli, dove bisogna combattere contro l’ingiustizia, la furbizia e la prevaricazione...

Dott. Gianni Firera
Presidente dell’Associazione Culturale
“Vitaliano Brancati”
di Pachino

Paolo Dipietro è nato a Pachino, ha collaborato in qualità di pubblicista con l'emittente RASS (Radio Audizioni Sicilia Sud), col giornale La Sicilia di Catania e con La Gazzetta del sud di Messina. Ha lavorato nella scuola, prima come docente di Lettere e poi come dirigente scolastico. Ha pubblicato: Pachino nelle opere degli autori antichi (2010), Diego Arangio patriota e rivoluzionario di Pachino (2011), Donne a dura prova (2012).




novitàIN LIBRERIA
DAL 6 LUGLIO 2013


Rossella Caruso
La drammaturgia della Lisistrata di Aristofane
2013, 8°, pp. 148, 15,00
acquista

ISBN 978-88-96071-93-9

“Lisistrata” è la commedia di Aristofane che ha esordito il 26 copertinagiugno 2010 a Siracusa, con la regia di Emiliano Bronzino. “Lisistrata” è il mio dono.
L’esperienza vissuta diventa inevitabilmente il punto di partenza della mia analisi, un’analisi che trova il suo input nella curiosità di capire come la stessa commedia sia stata realizzata nel 411 a.C., sulla base del testo, delle ricerche e delle considerazioni di vari studiosi che si sono occupati dell’argomento in questione e l’hanno variamente trattato nei loro scritti.
Dopo una breve introduzione sulla commedia di Aristofane il mio lavoro si divide idealmente in due macrosezioni speculari: la prima riguarda la “Lisistrata” del 411 a.C., la seconda la rappresentazione del 2010.
Non esiste un supporto digitale o un VHS che possa riportare la messa in scena originale del 411 a.C., ma questo non vuol dire che non si possa contare su degli indizi, delle fonti alle quali attingere per congetturarla.

fotoRossella Caruso è una giovane siciliana, nata ad Avola (Sr).
In seguito a studi liceali classici si laurea in lettere antiche nel 2010 presso l’Università LUMSA di Roma.
Nell’estate del 2010 lavora per l’Istituto Nazionale del Dramma Antico come assistente alla regia nella produzione della “Lisistrata” di Aristofane presso il Teatro Greco di Siracusa con il regista Emiliano Bronzino, esperienza dalla quale nasce lo spunto per la sua tesi di Laurea Specialistica.
Da qui, si avviano altre collaborazioni teatrali, sempre nea veste di assistente alla regia, con i registi: Alessandro Maggi nell’allestimento delle “Nuvole” di Aristofane per il XLVII Ciclo di Spettacoli Classici a Siracusa (maggio-giugno 2011), Antonio Calenda nell’allestimento delle “Baccanti” di Euripide per il XLVIII Ciclo di Spettacoli Classici a Siracusa (aprile-giugno 2012), e poi, successivamente, nell’allestimento di “Hedda Gabler” di H. Ibsen (febbraio 2013), Piero Maccarinelli nell’allestimento di “John Gabriel Borkman” presso il Teatro Eliseo di Roma (settembre-ottobre 2012), Daniele Salvo nell’allestimento di “Edipo re” per il XLVIX Ciclo di Spettacoli Classici a Siracusa (aprile-giugno 2013).

in stampaEnza Fischitello
Corrado Leone

Parrannu parrannu...
201
3, 8°, pp.
272
Collana Mneme n. 38
20,00acquista
ISBN 978-88-96071-94-6


copertina

Gli autori negano di essere dei dotti falciatori delle messi dialettali; tuttavia, nel loro spigolare,
raccogliendo spiga dopo spiga e chicco dopo chicco, hanno mietuto quelle messi che la loro memoria
giovanile ha conservato integre e incontaminate, creando un granaio linguistico di tutto ciò che merita di essere custodito per tramandarlo a chi verrà dopo di noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Le parole, i proverbi, i modi dire e i dettami grammaticali elencati in questo volume, non solo accendono i ricordi e danno colore ai pensieri, ma rappresentano quella voglia di rappresentazione linguistica e verbale di tutto ciò che il tempo potrebbe trascinare al di là della nostra memoria e al di fuori della vita che quotidianamente viviamo.


Salvatore Di Pietro

I coniugi LEONE FIASCHITELLO autori di questa pubblicazione vivono dal 1990 ad Albano Laziale (Roma), dopo un percorso di vita che li ha condotti, a partire dal 1959, da Noto a Tradate, Varese, Roma, Ciampino.
ENZA FIASCHITELLO
è nata a Scicli (RG) ed è vissuta a Noto fino al 1959.
Attenta conservatrice e curatrice delle tradizioni di origine, pur lontana dalla Sicilia, ha dato inizio a questa "Raccolta" molti anni fa, per non disperdere un importante patrimonio culturale, coinvolgendo successivamente il coniuge nell'arricchimento e nel completamento dell'opera.

CORRADO LEONE
è nato a Noto (SR) nel 1932. È direttore didattico in pensione. Il suo interesse per la "parola", quale depositaria e veicolo del sapere, si è volto, da alcuni anni, in zelante annotazione e commento delle più significative espressioni dialettali, colte dal vivo del dialogo familiare. Ne sono stati sostegno e guida il forte desiderio di conservarne la memoria e il piacere di riscoprirvi una parte importante dell'identità personale e familiare.

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